Nella serata di Martedì scorso, 27 novembre 2018, l’ex ministro Marco Minniti, oggi in corsa per diventare segretario del Partito Democratico, con davvero poca pubblicità e ancor meno preavviso poiché forse preoccupato di destare malumori e forti contestazioni, ha fatto tappa a Cesena per presentare il suo libro “Sicurezza è liberta”, un libro che fin dal titolo orwelliano mostra uno spiccato senso dell’ossimoro.
Sonoramente osteggiato da attivisti dei movimenti a Bologna, dov’era stato nel pomeriggio, anche a Cesena l’ex ministro del governo Renzi ha incontrato la sua giusta contestazione da parte di una trentina fra attivisti dell’Assemblea Antifascista Cesenate ed altre persone, che con striscioni e cori così dimostravano di non gradirne l’ingombrante faccia tosta.
Peccato che le nostre considerazioni non si sia potuto dirle direttamente in faccia allo stesso Minniti, dato che gli agenti antisommossa che presidiavano gli ingressi al palazzo del Ridotto, luogo in cui si è tenuto l’incontro pubblico (ripetiamo: PUBBLICO!), hanno deciso che solo i sostenitori dell’ex ministro potevano entrare, mentre i critici dovevano restare fuori. Così dimostrando quale alto concetto di democrazia abbiano Minniti e i suoi difensori.
Ricordiamo chi è Marco Minniti: da sempre uomo di fiducia in Italia della NATO, da Ministro dell’Interno del governo guidato da Matteo Renzi ha siglato i vergognosi accordi con le milizie libiche, che prevedono l’apertura in Libia di nuovi lager per immigrati che transitano per quel paese verso l’Italia; è anche un guerrafondaio amante degli scenari bellici, nonché uno degli ideatori del piano neocoloniale che vede l’Italia schierare i suoi militari in Africa (per esempio in Niger ma non solo) a difesa delle multinazionali occidentali e degli affari delle imprese predatrici italiane come ENI; porta inoltre la responsabilità del Decreto Sicurezza-Immigrazione detto Minniti-Orlando, che tra le altre nefandezze ha cancellato un grado di giudizio (l’appello) per i ricorsi degli immigrati riguardanti la domanda di asilo e di protezione umanitaria, tanto che il nuovo Decreto che porta il nome di Salvini – e che abroga del tutto la Protezione Umanitaria – ne è solo il degno continuatore; per finire in bellezza (si fa per dire!) è anche il personaggio che tra uno sgombero e l’altro di edifici occupati da bisognosi e profughi trovava anche il tempo per varare il famoso DASPO URBANO comminato da sindaci e questure a senza tetto e oppositori politici (non a caso pure questo preso a modello ed integrato dal recente Decreto Salvini). Minniti è anche responsabile del codice di regolamentazione per le navi delle ONG nel Meditterraneo, che ha reso quasi impossibile alla imbarcazioni il soccorso dei migranti e dei naufraghi ed ha procurato centinaia di morti affogati nell’ultimo anno…
Con un personaggio di questa caratura come futuro segretario del PD, cosa dovrà inventarsi la destra per non essere superata?
A parte le boutade , solo imbecilli patentati non hanno ancora capito che buttarsi a destra, sposandone la retorica razzista e securitaria, per provare a raccattare voti non solo è ignobile eticamente ma è anche controproducente politicamente, perché non fa che amplificare i messaggi della destra e dell’estrema destra neofascista, intrisi di paranoia, paura e disprezzo mal celato per la libertà delle persone.
Personaggi come Minniti sono quanto di meglio la destra e l’estrema destra possano sperare in un momento come questo !
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“Complice dei lager in Italia e in Libia”, “Guerrafondaio N.A.T.O.” e ”Break borders!” sono stati esposti di fronte alla Sala del Ridotto, luogo della presentazione a cui ha partecipato anche il Sindaco Lucchi davanti – hanno scritto i giornali l’indomani – a un centinaio di persone. L’area esterna, ovviamente, era completamente blindata da poliziotti e carabinieri in assetto anti-sommossa.
Sindaco che proprio in questi giorni ha assunto un atteggiamento da Ponzio Pilato di fronte alla protesta che, da una settimana, alcuni migranti senza un tetto stanno attuando dormendo sotto il loggiato del Comune, davanti all’ingresso principale.
Una situazione che rappresenta solo l’antipasto per quello che succederà con l’attuazione del Decreto Salvini. Protesta che comunque ha attivato una rete di sostegno e solidarietà che cerca, oltre al supporto logistico e alimentare, di non lasciare sole queste persone; esposte alle continue minacce e provocazioni della Polizia Municipale..
La contestazione, anche per il pochissimo tempo a disposizione, non ha raccolto forse grandi numeri (una trentina di persone) e ha visto numerose assenze ma sicuramente non è stata gradita dal PD locale e, crediamo, dallo stesso On. Minniti accompagnato per tutta la serata da slogan e fischi.