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L’infame Decreto Salvini – gli effetti anche a Forlì

L’effetto dell’infame Decreto Salvini si fa sentire anche a Forlì, con lo sgombero avvenuto ieri dell’ex cinema Ciak di via Episcopio Vecchio, ormai un rudere, di proprietà di una cooperativa (la Cooperativa Muratori Verucchio-CMV) poi fallita con un crack da 275 milioni di euro. Da tempo lo stabile è stato messo all’asta dai curatori fallimentari. Lo sgombero ha portato a 10 denunce per altrettante persone immigrate (occupazione di immobili più altre denunce legate alla situazione di “clandestinità” di alcune di loro) che, non avendo ormai più diritto alla protezione umanitaria, per il noto effetto del decreto del governo fascio-leghista, e non avendo casa, come unico approdo avevano trovato rifugio all’interno di questo stabile abbandonato da anni, in questo freddo inizio 2019.
Per altre 4 persone che dormivano all’interno è stato revocato il permesso di soggiorno per supposta “pericolosità sociale”.
Tra l’altro, per questa tipologia di “reato” legata al bisogno immediato, le istituzioni che governano col pugno di ferro contro i poveri e gli sfruttati (sia immigrati che italiani, come sta a dimostrare l’articolo del decreto-legge che introduce il reato di blocco stradale, punendo ogni picchetto di lavoratori) hanno anche aumentato recentemente le pene, mentre dall’altra non offrono nessuna alternativa reale.
Se chi occupa uno stabile vuoto da anni per non morire di freddo in strada viene considerato “pericoloso”, come dovremmo definire gli artefici di questo governo che stanno contribuendo a gettare per strada migliaia di persone? Oltre alle persone respinte in mare, annegate o rimandate il Libia per essere torturate e rinchiuse, questo governo (ma certo quelli che l’hanno preceduto non erano poi meglio, vero Minniti?) porta la responsabilità anche di questa ulteriore nefandezza!

Vedi articolo di giornale:
https://www.ilrestodelcarlino.it/…/cr…/clandestini-1.4403858

23 Gennaio – Presidio solidale Antifa sotto il Tribunale di Forlì

MERCOLEDì 23 GENNAIO, ALLE ORE 9:00, PRESIDIO SOLIDALE DAVANTI AL TRIBUNALE DI FORLÌ, IN OCCASIONE DELL’APERTURA DEL PROCESSO PER LE PERSONE ACCUSATE DI ESSERSI OPPOSTE AD UN COVO FASCISTA A CESENA

In vista dell’apertura del processo previsto il 23 gennaio 2019 lanciamo un presidio sotto il Tribunale di Forlì per creare una diffusa solidarietà nei confronti delle/degli antifascist* accusat* di essersi opposte in vario modo all’apertura della sede neofascista di via Albertini a Cesena.
In questo momento in cui, a livello locale come nazionale, rigurgiti autoritari, razzisti e fascisti stanno riprendendo forza è necessario e urgente scegliere da che parte stare e mantenere alta l’attenzione e la lotta antifascista!

Stop al Panico! al Magazzino Parallelo Cesena – Benefit Antifa!

Sabato 19 gennaio dalle ore 18:15 
al circolo Arci “Magazzino Parallelo”,
via Genova 70, Cesena: 

“Stop al panico! Note per una maggiore consapevolezza”,

Presentazione della seconda ristampa aggiornata del manuale di difesa legale dell’ “Associazione di Mutuo Soccorso per il diritto di espressione”. Saranno presenti alcuni attivisti e avvocati dell’Associazione impegnati a difendere le persone attive nelle lotte sociali.
Discuteremo delle novità in tema di repressione del dissenso e processo penale – con anche uno sguardo al recente decreto sicurezza –, e parleremo inoltre del prossimo processo che si aprirà il 23 gennaio che vede 5 persone imputate per essersi opposte in varie forme all’apertura della sede neofascista di via Albertini a Cesena.
Durante la serata Aperitivo/Buffet vegan [benefit solidale per le spese legali delle persone imputate a Cesena] a cura di Assemblea Antifascista di Cesena.
Sarà inoltre presente un banchetto informativo con materiale antifascista e antirazzista. 

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Il manuale di difesa legale “Stop al panico!” è una ricognizione ragionata nelle trame del processo penale, pensata per chi prende parte a manifestazioni di piazza e movimenti dal basso. Perché polizie e tribunali sono istituzioni selettive e discrezionali poste da un ordinamento a garanzia di sé stesso, per natura inclini ad essere piegate a fare del dissenso un crimine.
Nella nuova edizione aggiornata molte delle ultime novità legislative con approfondimenti sull’autotutela digitale e sul ruolo delle tecnologie biometriche e genetiche.
https://mutuosoccorso.noblogs.org
mutuosoccorso@autistici.org

Piccolo resoconto del presidio itinerante di sabato 5 gennaio a Cesena

Una cinquantina di persone Sabato 5 gennaio 2019 al presidio itinerante di Cesena, iniziato alle 16:00 da Piazzale della Libertà e poi con tappe intermedie in vari punti della città. Molti i curiosi e i cittadini solidali.
Volantini, musica, striscioni e interventi al microfono per ribadire la solidarietà della Cesena antifascista ed antirazzista alle 5 persone sotto processo con l’accusa di essersi opposte in vario modo all’apertura del covo neofascista di via Albertini a Cesena.
Cesena è antifascista!!!

Ci vediamo tutte e tutti mercoledì 23 gennaio, alle ore 9:00 di mattina, sotto il Tribunale di Forlì, per continuare a diffondere la solidarietà!

L’entrata del Tribunale si trova in piazzetta Cesare Beccaria, in via Carlo Cignani, in pieno centro cittadino e alle spalle dell’Abbazia di San Mercuriale.

ASSEMBLEA ANTIFASCISTA DI CESENA

Solidarietà alle e agli antifascist* sotto processo per l’opposizione ad un covo neofascista a Cesena!

In vista dell’apertura del processo previsto il 23 gennaio 2019 a carico di alcune persone antifasciste, colpite da diverse denunce (violenza privata, diffamazione, minacce ed altre) con l’accusa di essersi opposte in vario modo all’apertura della sede fascista di via Albertini a Cesena, lanciamo per Sabato 5 gennaio un presidio itinerante per le strade della città di Cesena, per creare una diffusa solidarietà nei confronti delle/degli antifascist* accusat*, auspicando la partecipazione di chi, nel corso di quest’anno e non solo, ha attraversato le assemblee e le varie iniziative sul territorio.

Mercoledì 23 gennaio vi è inoltre l’intenzione di rendere visibile
la solidarietà con un presidio sotto il Tribunale di Forlì,
in occasione dell’apertura del processo
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SABATO 5 GENNAIO PRESIDIO
ITINERANTE IN CENTRO A CESENA!
Ore 16:00 ritrovo in Piazza della Libertà Cesena  

Assemblea Antifascista di Cesena cesenantifa@inventati.org

Chiusa la sede di Casapound a Bari per aggressioni e “ricostituzione del partito fascista”

E’ notizia dell’11 dicembre (2018) che il tribunale di Bari ha disposto la chiusura della sede di Casapound di Bari, al termine di una indagine coordinata dal procuratore aggiunto Roberto Rossi sui fatti che partono dalla manifestazione del 21 settembre scorso quando, al termine di una manifestazione di protesta contro il ministro degli Interni, Matteo Salvini, tre persone furono aggredite da alcuni militanti di Casapound , armati di manganello, che si erano dati appuntamento, proprio in occasione della manifestazione, nella loro sede di via Eritrea (quartiere Libertà) per un attacco premeditato (quel giorno accorsero alla sede di bari militanti da tutta la Puglia).
Trenta i fascisti indagati per l’aggressione e per ricostituzione del disciolto partito fascista. Nelle perquisizioni ritrovati anche dai manubri busti di Benito Mussolini, bandiere della X Mas e il Mein Kampf di Adolf Hitler.
Ovviamente il leder del movimento neofascista Simone Di Stefano si è lamentato che: “A Bari provvedimenti fuori dalla realtà, fummo noi gli aggrediti”. Come no!
L’aggressione si era consumata alla fine della manifestazione. Dalle immagini delle telecamere risulta come l’azione sia stata unilaterale da parte dei fascisti provenienti dalla sede di CasaPound che hanno raggiunto un gruppo isolato che – a fine corteo – si era fermato a pochi metri da via Eritrea.

 

Neonazisti a Forlì

Da un po’ di tempo anche a Forlì i neonazisti di “Lealtà & Azione” stanno cercando di mettere radici, spesso in modo strisciante.
Venerdì 7 dicembre 2018 hanno presentato il calendario 2019 dell’Associazione “I lupi danno la zampa”, l’associazione “animalista” legata a Lealtà Azione, al bar Caffetteria Perugini di via dei Filergiti 5 a Forlì
E’ la seconda volta che questi neonazi fanno iniziative in quel bar (nella stessa caffetteria avevano tenuto una raccolta fondi per l’ennesima associazione collaterale qualche mese fa).

Invece il 1 dicembre i neonazi di (S)Lealtà & Azione per l’occasione si sono mascherati dietro un altro nome, quello dell’Associazione Memento ovvero uno delle tante “associazioni” sotto cui si cela la compagine neonazista (una altro nome con cui spesso si presentano è quello dell’Associazione Bran.Co, da notare sempre il riferimento al lupo, simbologia già usata al tempo dai nazisti).
Come Memento, assieme ad un fantomatico “Istituto storico crimini della Resistenza”, hanno deciso di invitare il revisionista storico e ravennate Gianfranco Stella a presentare il suo ultimo libraccio contro i partigiani, intitolato nientemeno che “COMPAGNO MITRA. SAGGIO STORICO SULLE ATROCITA’ PARTIGIANE”.
La presentazione del libro è avvenuta 
all’Hotel Globus City di Forlì (via Traiano Imperatore 4) con la presenza dell’avvocato Francesco Minutillo di Fratelli d’italia come moderatore.
Da notare che lo stesso libraccio, infarcito di fatti decontestualizzati e parziali e del tutto in malafede (lo stesso Stella afferma di essersi spacciato per una persona di sinistra al fine di ottenere testimonianze per la compilazione del libro), era già stato presentato anche a Ravenna il 26 novembre scorso, con una conferenza stampa congiunta in cui a fianco di Stella compariva anche Alberto Ancarani di Forza Italia.
E’ estremamente grave che questo genere di pubblicazioni vengano propagandate come realtà storica. Ma cosa aspettarsi da chi, come Ancarani, anche recentemente si è espresso contro la revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini da parte del Comune di Ravenna!?!

Comunque sia, è ancor più grave che neonazisti come Lealtà Azione trovino spazio, ospitalità ed aiuto nella città di Forlì.
Lealtà Azione è uno dei gruppi più violenti e antisemiti che esistono oggi in Italia nell’area di estrema destra, in Lombardia e Liguria per esempio hanno già conquistato l’egemonia dell’area, anche attraverso innumerevoli episodi di violenza che vedono come protagonisti alcuni hammerskin gravitanti attorno all’organizzazione.
Lealtà Azione in Romagna è presente ad oggi con alcuni sparuti militanti soprattutto nella provincia di Forlì-Cesena, ma ha anche organizzato la pulizia della lapide di Ettore Muti al cimitero di Ravenna e gode di conoscenze tra i militanti di Lealtà Azione emiliani, specialmente di Bologna, Modena e Reggio Emilia.
I militanti romagnoli di L&A hanno aperto una pagina Facebook denominata  “Fortezza Identità Tradizione” in cui pubblicizzano le loro iniziative.

In tante e tanti sabato 1 Dicembre a Cesena al corteo “Una casa per tutt*”!

In tante e tanti sabato 1 dicembre 2018 a Cesena, prima per il
“Bi-vacco Antifascista” in Piazza della Libertà e poi in corteo per le strade ella città per rivendicare “Una casa per tutt*!”
Più di duecento persone, tra cui tante persone immigrate in Italia, in memoria di Imo, morto in una colonia abbandonata a Cesenatico; ucciso dal freddo e dall’indifferenza! Ucciso dalle leggi razziste di questo paese! Avanti con la lotta!!!

 

(Volantino distribuito dall’Assemblea Antifascista di Cesena durante il corteo)
IL DIRITTO DI ESISTERE

A Cesenatico, qualche giorno fa, è morto Imo. È stato trovato senza vita dalla sua compagna, nella colonia abbandonata in cui dormiva. Nonostante avesse documenti e lavoro, non ha trovato nessuno che gli concedesse un alloggio in affitto, per il colore della sua pelle.
Così è morto, da solo, al freddo.
A Cesena, da metà novembre, altre persone sono costrette a dormire in Piazza del Popolo, davanti al Comune, solo per veder riconosciuto il diritto di avere un tetto sulla testa. Hanno iniziato in 4 – richiedenti protezione umanitaria, che hanno ottenuto il reintegro temporaneo nel sistema di accoglienza – poi a loro si sono unite altre persone in condizioni simili e alcuni solidali. Insieme hanno deciso di non nascondersi più e andare avanti in questa lotta!
Sono molte le persone che vivono per strada – italiani e cosiddetti stranieri, senza distinzione! – ma la politica istituzionale (a livello nazionale come locale) non sembra accorgersene. Se ne accorge soltanto quando straparla di degrado e occupazioni abusive, per sostenere ordinanze fasciste e securitarie. Si spendono soldi a palate – milioni di euro! – per spese militari, telecamere e squadracce municipali anti-degrado. Si ridisegna il contesto socio-economico di intere aree della città, sospingendo in zone periferiche le persone più povere tramite la rivalutazione degli immobili e la creazione di infrastrutture e negozi alla moda con annesso aumento del costo di affitti e servizi.
Si favorisce l’insediamento di inquilini facoltosi per trasformare i quartieri popolari in nuove aree di consumo. Non un euro, invece, per risistemare alloggi pubblici e case popolari!
Rivendichiamo perciò anche una socialità differente: aperta, solidale, plurale, spontanea, libera e gratuita, in contrapposizione alle mire politiche e speculative che vorrebbero fare di ogni piazza un luogo del consumo fine a se stesso, e con la scusa della lotta al “degrado” e al “bivacco” colpire non la povertà ma i poveri. Quegli stessi poveri – italiani o immigrati allo stesso modo! – che muoiono di freddo, stenti e solitudine in un angolo di strada – o magari in una colonia abbandonata – poiché la casa, invece di un diritto, è ormai un lusso che in molti non possono più permettersi.
Di fronte a una questione tanto importante non possiamo girarci dall’altra parte! Non possiamo più accettare che alloggi pubblici disponibili, ma sfitti da anni, continuino a restare chiusi e che si continui a dire che mancano i soldi per sistemarli. I dormitori pubblici non sono una soluzione: sono chiusi di giorno e con posti limitati. Pur sapendo che per effetto del Decreto Salvini, che ha soppresso l’accoglienza per la Protezione Umanitaria, molte persone immigrate saranno a breve costrette a dormire per strada, la giunta comunale non ha saputo/voluto predisporre nessuna alternativa.

RIVENDICHIAMO L’URGENZA DI UNA CASA PER TUTT*, L’UNICA SOLUZIONE REALE E DIGNITOSA!!!
AFFERMIAMO IL DIRITTO DI ESISTERE IN QUANTO VIVENTI!
PORTIAMO AVANTI UNA LOTTA CHE TENGA UNITI BISOGNI E NECESSITÀ COMUNI, CONTRO IL RAZZISMO IMBECILLE CHE GODE NEL VEDERCI RIVALI E DIVISI! RICORDANDO CHE IL VERO E UNICO DEGRADO È LO SPAZIO CONCESSO AI FASCISTI E AI RAZZISTI IN CITTÀ!

Assemblea Antifascista di Cesena – cesenantifa@inventati.org

 

Ex ministro Minniti – guerrafondaio NATO!

Nella serata di Martedì scorso, 27 novembre 2018, l’ex ministro Marco Minniti, oggi in corsa per diventare segretario del Partito Democratico, con davvero poca pubblicità e ancor meno preavviso poiché forse preoccupato di destare malumori e forti contestazioni, ha fatto tappa a Cesena per presentare il suo libro “Sicurezza è liberta”, un libro che fin dal titolo orwelliano mostra uno spiccato senso dell’ossimoro.

Sonoramente osteggiato da attivisti dei movimenti a Bologna, dov’era stato nel pomeriggio, anche a Cesena l’ex ministro del governo Renzi ha incontrato la sua giusta contestazione da parte di una trentina fra attivisti dell’Assemblea Antifascista Cesenate ed altre persone, che con striscioni e cori così dimostravano di non gradirne l’ingombrante faccia tosta.
Peccato che le nostre considerazioni non si sia potuto dirle direttamente in faccia allo stesso Minniti, dato che gli agenti antisommossa che presidiavano gli ingressi al palazzo del Ridotto, luogo in cui si è tenuto l’incontro pubblico (ripetiamo: PUBBLICO!), hanno deciso che solo i sostenitori dell’ex ministro potevano entrare, mentre i critici dovevano restare fuori. Così dimostrando quale alto concetto di democrazia abbiano Minniti e i suoi difensori.

Ricordiamo chi è Marco Minniti: da sempre uomo di fiducia in Italia della NATO, da Ministro dell’Interno del governo guidato da Matteo Renzi ha siglato i vergognosi accordi con le milizie libiche, che prevedono l’apertura in Libia di nuovi lager per immigrati che transitano per quel paese verso l’Italia; è anche un guerrafondaio amante degli scenari bellici, nonché uno degli ideatori del piano neocoloniale che vede l’Italia schierare i suoi militari in Africa (per esempio in Niger ma non solo) a difesa delle multinazionali occidentali e degli affari delle imprese predatrici italiane come ENI; porta inoltre la responsabilità del Decreto Sicurezza-Immigrazione detto Minniti-Orlando, che tra le altre nefandezze ha cancellato un grado di giudizio (l’appello) per i ricorsi degli immigrati riguardanti la domanda di asilo e di protezione umanitaria, tanto che il nuovo Decreto che porta il nome di Salvini – e che abroga del tutto la Protezione Umanitaria – ne è solo il degno continuatore; per finire in bellezza (si fa per dire!) è anche il personaggio che tra uno sgombero e l’altro di edifici occupati da bisognosi e profughi trovava anche il tempo per varare il famoso DASPO URBANO comminato da sindaci e questure a senza tetto e oppositori politici (non a caso pure questo preso a modello ed integrato dal recente Decreto Salvini). Minniti è anche responsabile del codice di regolamentazione per le navi delle ONG nel Meditterraneo, che ha reso quasi impossibile alla imbarcazioni il soccorso dei migranti e dei naufraghi ed ha procurato centinaia di morti affogati nell’ultimo anno…

Con un personaggio di questa caratura come futuro segretario del PD, cosa dovrà inventarsi la destra per non essere superata?
A parte le boutade , solo imbecilli patentati non hanno ancora capito che buttarsi a destra, sposandone la retorica razzista e securitaria, per provare a raccattare voti non solo è ignobile eticamente ma è anche controproducente politicamente, perché non fa che amplificare i messaggi della destra e dell’estrema destra neofascista, intrisi di paranoia, paura e disprezzo mal celato per la libertà delle persone.
Personaggi come Minniti sono quanto di meglio la destra e l’estrema destra possano sperare in un momento come questo !

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“Complice dei lager in Italia e in Libia”, “Guerrafondaio N.A.T.O.” e ”Break borders!” sono stati esposti di fronte alla Sala del Ridotto, luogo della presentazione a cui ha partecipato anche il Sindaco Lucchi davanti – hanno scritto i giornali l’indomani – a un centinaio di persone. L’area esterna, ovviamente, era completamente blindata da poliziotti e carabinieri in assetto anti-sommossa.
Sindaco che proprio in questi giorni ha assunto un atteggiamento da Ponzio Pilato di fronte alla protesta che, da una settimana, alcuni migranti senza un tetto stanno attuando dormendo sotto il loggiato del Comune, davanti all’ingresso principale.
Una situazione che rappresenta solo l’antipasto per quello che succederà con l’attuazione del Decreto Salvini. Protesta che comunque ha attivato una rete di sostegno e solidarietà che cerca, oltre al supporto logistico e alimentare, di non lasciare sole queste persone; esposte alle continue minacce e provocazioni della Polizia Municipale..
La contestazione, anche per il pochissimo tempo a disposizione, non ha raccolto forse grandi numeri (una trentina di persone) e ha visto numerose assenze ma sicuramente non è stata gradita dal PD locale e, crediamo, dallo stesso On. Minniti accompagnato per tutta la serata da slogan e fischi.